Epilogo

LA MIA ESTATE INDACO

 

“La mia estate Indaco” di Marco Magnone (Mondadori) è una storia tipicamente estiva: non solo perché è ambientata in estate, ma anche perché porta con sé tutte le emozioni legate a questa stagione. È una storia di nuove occasioni. Chi non sarebbe contento di fare nuove conoscenze proprio in estate? Di certo, era quello che serviva a Viola, quattordici anni, appena trasferita con la sua famiglia in una nuova cittadina di provincia, dove deve trascorrere tutta l'estate (contrariamente alle sue abituali vacanze in montagna) perché il suo adorato nonno è in ospedale, i genitori sono alle prese con il lavoro e con nuovi ritmi familiari da incastrare. Lei è timida, si sente sola e a disagio. Ma (perché in ogni storia che parli di adolescenza c'è un “ma”) incontrerà presto un gruppo di amiche e amici, tra cui c'è lui, Indaco: enigmatico, affascinante, imprevedibile. Un po' il contrario di Viola. Eppure, gli opposti si attraggono: i due fanno amicizia, ma tra loro nasce anche qualcosa in più. È proprio per questo qualcosa in più, che sa di avventure sentimentali, di gioie ma anche di delusioni, di follie giovanili che lasciano un segno indelebile, che ho scelto di raccontare questo libro. Noi ragazze e ragazzi che siamo alla ricerca della nostra identità e siamo alle prese con i primi amori dovremmo leggere tutti “La mia estate Indaco”, per sognare o per tornare con i piedi per terra. Chiedo all'autore di scrivere il sequel per raccontarci ancora della relazione tra Viola e Indaco, due ragazzi come noi.

Martina

 


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