Epilogo

SULLA SOGLIA DEL BOSCO

 

“Sulla soglia del bosco”, scritto da Antonio Ferrara, narra la storia di Fermo: un normale ragazzo dei nostri tempi, forse un po' snob all'inizio, che per ribellarsi al padre si spinge all'interno del bosco davanti a casa. Lì incontra due signori con problemi fisici, la mancanza di un arto uno e la cecità l'altro, che gli mostrano un'altra possibilità di vivere la vita, a stretto contatto con l'ambiente, senza danneggiarsi a vicenda. Ho trovato questo libro molto interessante per le varie tematiche che tratta. Sicuramente parla dell'ambiente, che è da aiutare più che si può, soprattutto in questo momento storico: Fermo e i suoi due bizzarri amici cercano di salvare il bosco e assieme combattono per far chiudere un'attività industriale che inquina e uccide la natura. Parla dell'amicizia, di quella profonda, che nasce inaspettatamente come splendido legame tra Fermo e Giacinto e Bartolomeo. Mi ha insegnato che pur avendo complicanze bisogna cercare di rendersi utili, di vivere senza fare del male né alle persone che ci circondano né all'ambiente. Mi ha insegnato l'importanza dello spingersi oltre i propri limiti, di non perdere fiducia in se stessi, di non mollare mai perché, anche se non si ottengono grandi risultati, si può sempre migliorare pian piano. Anche nella quotidianità certe volte i risultati non arrivano subito, o per lo meno quando uno li vorrebbe: anche a me è successo di dover lottare e aspettare per ottenere dei miglioramenti.

Fermo, infine, è soltanto un ragazzo normale che ha imparato il gusto di fare del bene.

 Filippo



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